Cena a letto davanti al pc

Mangiare a letto sdraiati fa male?

L’altro giorno origliavo (sì sì, stavo proprio attenta a non perdermi neanche una parola) due donne mentre ero in coda alla cassa: “mio figlio è impossibile, mangia sempre a letto e chissà che c’è tra quelle lenzuola!”. Be’, inutile dire che la miccia della curiosità si è accesa in un attimo. Ho provato a immaginare i motivi che spingono qualcuno a fare questa scelta: pigrizia, comodità estrema, ma anche scomodità estrema, coccola, ribellione. Vediamo un po’ dove ci condurrà questa miccia e proviamo a capire se davvero mangiare a letto fa male.

Mangiare a letto per distinguersi nella società

Se fossimo nell’antica Grecia è probabile che il Figlio sopra citato apparterrebbe a un’elevata classe sociale. Eh sì, la storia parla chiaro anche degli usi e costumi mangerecci che si trascinano fino ai giorni nostri e dei loro significati. Grazie al famoso storico antico Erodoto, sappiamo che già i greci e i persiani del 500 a.C. usavano sdraiarsi su un lettino leggermente inclinato per mangiare. Tale posizione era esclusiva dei cosiddetti cittadini liberi, generali e combattenti valorosi ed evidenziava la loro importanza rispetto alle donne, ai bambini e agli schiavi. Chissà se qualcuno ha mai avuto l’ardore di dire che mangiare a letto fa male… Se greci e persiani ti sembrano troppo lontani nel tempo, ecco che tombe etrusche e mosaici romani ci raccontano la stessa usanza 300 anni dopo. Il momento del pranzo diventa un rituale importantissimo, tant’è che ci si “sdraia a tavola” dal pomeriggio fino a tarda sera (un po’ impegnativo dici?). Una grande cerimonia accompagnata da spettacoli, il tutto condito con del lusso sfrenato. Mangiare sdraiati era quindi un obbligo sociale per le classi più elevate. I privilegiati potevano stare seduti solo se avevano pensieri importanti a cui dar attenzione o… per protesta! Così, Catone l’Uticense mostrava il suo sdegno dopo la sconfitta del suo popolo che perdeva la libertà. Possiamo dire che è quasi l’equivalente del nostro sciopero della fame! Quest’abitudine andò persa nei pressi del Medioevo e le motivazioni di allora non hanno nulla a che vedere con quelle che portano oggi a mangiare sdraiati. Nella società occidentale anzi, il momento del pasto è spesso frettoloso e solitario, ben lontano da riti e cerimonie.

La comodità prima di tutto

Chi può sapere meglio di noi, produttori di materassi, la difficoltà di allontanarsi dal letto? Le sue comodità ci impegnano in infiniti stiracchiamenti mattutini e lunghe coccole col cuscino. Sbadiglio al solo pensiero! C’è chi non rinuncia a questa comodità neanche durante i pasti, infatti sono molti i sostenitori di questa abitudine e ovviamente sono molte le persone che affermano che mangiare a letto fa male. Vediamo una bella carrellata di pro e contro di questa dibattuta pratica.

Perché sì:

  • Sembra di essere in vacanza: se non lo si fa abitualmente si ha la sensazione di concedersi un “vizio da vacanza” e il sorrisino che ti spunterà sulle labbra ne sarà testimone.
  • Puoi prendere fiato tra un boccone e l’altro lasciandoti andare placidamente al cuscino-schienale, magari anche distendendo piacevolmente la schiena.
  • Mentre gusti le tagliatelle di nonna Pina in tutto relax puoi leggere un libro o guardare un film con la testa comodamente appoggiata.
  • Quando hai finito di mangiare basta appoggiare il piatto sul comodino e godersi la pennichella senza trascinarsi dal tavolo al letto/divano . Anche se parliamo di mangiare a letto, la differenza col divano è davvero poca.
  • La colazione a letto è l’emblema della dimostrazione d’affetto soprattutto romantico. Sia che la prepariate a qualcuno, o che la riceviate è sempre una soddisfazione e una coccola impagabile, per iniziare la giornata col sorriso.

Perché no:

  • Briciole, briciole e ancora briciole! Pensate di mordere una bella bruschettona comodamente nel letto. Be’ è probabile che potrete fare anche lo spuntino di mezzanotte con le briciole trovate e, perché no, anche uno scrub mentre vi rigirate tra le coperte, sigh!
  • Le lenzuola diventano tovaglia e tovagliolo. Anche per i più abili è impossibile salvare il letto da qualche schizzo incontrollato e macchia dopo macchia, ti troverai a fare più lavatrici.
  • Fare attività diurne nella zona notte della casa porta il nostro cervello a non associare più il letto al sonno , con conseguente difficoltà ad addormentarsi. Ci eravamo addentrati in questo argomento nell’articolo sul sonno poco profondo , curiosalo per approfondire.
  • Potresti trovare anche qualche ospite che apprezza senza dubbio quest’abitudine. Sto parlando di insetti e insettini che, attirati da questo banchetto di briciole, non vedono l’ora di passare la notte con te.
  • Infine, mangiare in posizioni che non agevolano la discesa del cibo, può portare ad avere fastidi come il reflusso acido e quindi a un malfunzionamento dell’organismo.

Mangiare a letto, come lo faccio?

Personalmente sono più persuasa dalle insidie e poco attratta dai vantaggi, ma sono pronta a ricredermi. Si sa mai che scopro di essermi negata uno dei piaceri della vita fino ad oggi! Innanzitutto voglio limitare i danni il più possibile, quindi vedo necessario un vassoio da letto e magari anche antiscivolo. Quando sarà il momento della colazione non rinuncerò a spremuta e caffellatte, ma non vorrei ritrovarmeli direttamente sul pigiama! Un pensiero anche alle stoviglie da utilizzare. Consiglio piattini, cucchiaini, forchettine, tovagliolini e… insomma, tutto ciò che fa parte di una tavola apparecchiata ma in formato “ini”, per muoversi agevolmente nello spazio ridotto del vassoio. Se il vantaggio imprescindibile è la comodità, non vorrei dovermi alzare durante il pasto. Quindi opterei per un pasto unico e prima di sdraiarmi controllerei ben benino di non aver dimenticato niente. Se invece vuoi fare le cose per bene non rinunciando a primo, secondo e dolce, prova a scegliere cibi freddi o che non necessitano una temperatura calda per essere gustati al meglio. Anche le coperte sono decisive: per non litigare con vassoio e coperta è importante che quest’ultima non ostacoli il vostro pasto. Metti la coperta all’altezza dell’addome e lascia braccia e bocca libere di svolgere le loro mansioni in tutta libertà. Se soffri di “congelamento da braccia fuori dal piumone” prova quei fighissimi accappatoi invernali in pile… prometto che non te ne pentirai. Come succede spesso, i componenti più nascosti sono cruciali per una buona riuscita e anche qui c’è il protagonista nascosto ma indiscusso: il tuo materasso. Immagina di doverti muovere sotto le lenzuola per sistemarti e il movimento fa pericolosamente traballare il vassoio colmo, sebbene tu l’abbia attentamente appoggiato dall’altra parte del letto. In un attimo il relax si trasforma in terrore! Non dovrai preoccuparti di questo se hai un materasso come SELENE, che garantisce una bassa propagazione del movimento mentre dormi e ovviamente mentre mangi!

Conclusioni

Ormai sai che sono una fan della via di mezzo. Nella mia esperienza ho gustato ancora caffè e biscottini per colazione a letto, o un classico latte e cereali prima di dormire. Nulla di impegnativo e per pietanze più ricche il tavolo non mi ha mai deluso. Dopo aver approfondito e sviscerato tutti gli aspetti del mangiare a letto però, voglio esagerare e scoprire le delizie di un pasto completo tra guanciali e coperte. Come sarà sentirsi in vacanza nel proprio letto? Intanto che pensi al menù e al colore del vassoio, ti suggerisco altre leccornie sul sonno e il suo mondo sul nostro blog TANHK. Se vuoi rimanere sempre aggiornato/a seguici anche su Instagram. Ti aspettiamo!
Back to blog