
08 Set Le 5 fasi del sonno: l’importanza di ognuna
Ormai lo sappiamo, dormire è un tassello sostanziale per la nostra salute. È bene precisare, però, che non è importante solo la quantità di sonno, ma anche – e soprattutto – la qualità. Ad esempio, un sonno profondo interrotto può farci affrontare male tutta la giornata e farci sentire stanchi e affaticati; oltre a causare, soprattutto negli adolescenti, disturbi con sintomi simili al deficit d’attenzione e iperattività.
Molte volte, in periodi di ansia e stress, mi sono trovata a passare notti (quasi) in bianco e a svegliarmi la mattina già stanca e affaticata. Alzarmi dal letto era difficile e peggio lo era affrontare la giornata con le energie necessarie e con il sorriso. Inutile dirlo, mi sono trovata a fare i conti con scarsa produttività e poca concentrazione. Se non l’hai già vissuta te lo dico io: è una bruttissima sensazione, perché di notte vorresti dormire, ma non riesci, mentre di giorno vorresti fare, ma non ce la fai perché non hai dormito. Insomma, un circolo vizioso. Lì per lì non mi ero preoccupata della situazione, ma se allora avessi letto questo articolo mi sarei adoperata per superarla il prima possibile.
Conoscere il ciclo del sonno e cercare di passare attraverso le 5 fasi che lo compongono, ci permette di capire l’importanza di godere di un sonno non solo lungo, ma anche di qualità. Veniamo al sodo.
Mediamente, un adulto di notte esegue circa 5 cicli di sonno che vanno dai 90 ai 120 minuti ciascuno. Come riportato anche da un articolo di MultiMedica, in ogni ciclo possiamo riconoscere 5 fasi: 4 non-REM (o NREM) e una REM. Continua a leggere per scoprire l’importanza di ognuna di esse e l’incidenza che hanno sulla nostra salute.

Sonno REM e NREM
Abbiamo detto che durante il nostro sonno le fasi REM e NREM si alternano. Ma cosa significano REM e NREM?
Il sonno REM (o sonno attivo) è la fase in cui il nostro cervello è attivo ed è quella in cui avvengono i sogni. La parola viene dall’inglese Rapid Eye Movement (movimenti oculari rapidi), perché mentre avviene si verificano movimenti improvvisi degli occhi.
Il sonno NREM (non-REM o sonno calmo), invece, non prevede questo tipo di movimenti oculari rapidi. Se veniamo svegliati in questa fase possiamo ricordare qualche parola o dei pensieri frammentati, ma non rievocheremo alcuna coesione narrativa.
Ma vediamo ora quali sono le 5 fasi che compongono il nostro ciclo di sonno.
Fase NREM 1: addormentamento
Il primo è lo stadio che segna il passaggio tra la veglia e il sonno. Durante questa fase di solito siamo molto rilassati e a nostro agio nel letto e avvertiamo sonnolenza. La frequenza cardiaca e i movimenti degli occhi rallentano e la respirazione si fa più profonda.
Fase NREM 2: sonno leggero
Hai presente la sensazione di cadere nel sonno? Di solito avviene in questa seconda fase di sonno leggero. In questo stadio la respirazione si fa cadenzata, il battito cardiaco è più lento, la temperatura corporea si abbassa e i movimenti degli occhi s’interrompono. Se ci facessimo un elettroencefalogramma durante questa fase di sonno, verrebbero mostrate onde theta che coincidono con uno stato di profondo rilassamento.
Fase NREM 3: transizione
Questa è una fase breve: dura solo pochi minuti. In questo stadio le onde theta lasciano il posto alle onde delta (le più profonde), il sistema immunitario si rafforza, il corpo produce ormoni della crescita e noi recuperiamo le forze.
In questa fase possono anche verificarsi fenomeni di sonnambulismo.

Fase NREM 4: sonno profondo
Il sonno profondo dura tra i 20 e i 30 minuti, durante i quali gli occhi iniziano lentamente a muoversi in maniera irregolare sotto le palpebre ed il nostro corpo si prepara alla fase successiva: il sonno REM.
È lo stadio più profondo del sonno: svegliarsi in questa fase è molto difficile e potrebbe causarci un forte senso di stanchezza e annebbiamento, cosa comune per chi soffre di insonnia (anche se spesso non riesce nemmeno a raggiungere questa quarta fase). Purtroppo, in alcuni casi – ad esempio, per chi soffre di depressione – le fasi di sonno profondo sono più brevi, con la conseguenza di svegliarsi stanchi e confusi.
Il terzo e quarto stadio sono conosciuti come sonno a onde lente, siamo quasi del tutto isolati dal mondo esterno a meno che non ci sia un pericolo (es. il suono di un allarme, puzza di bruciato) o non ci chiamino per nome.
Fase 5: REM
Se ti sei mai chiesto in quale parte del sonno si manifestano più frequentemente i sogni la risposta è: in quella REM.
La fase REM rappresenta circa il 20-25% del nostro ciclo del sonno. Questo stadio è contraddistinto da rapidi movimenti degli occhi (REM = Rapid Eye Movements, ricordi?).
Durante questa fase la respirazione e la frequenza cardiaca aumentano di velocità fino a raggiungere i livelli della veglia. Questa è la fase in cui sogniamo e, proprio per questo, la corteccia celebrale inibisce i movimenti corporei: se ciò non accadesse ripeteremmo nel mondo reale i gesti e le azioni che stiamo sognando. Questa fase è detta anche sonno paradossale proprio perché il cervello è attivo quasi quanto la veglia.
Svegliarsi in questi momenti può disturbare i processi di apprendimento che si verificano durante il sonno, danneggiando la capacità di memorizzare e acquisire nuove informazioni durante il periodo di veglia. Ma, d’altro canto, svegliarsi durante la fase REM permette di descrivere sogni vividi.
Purtroppo, con l’avanzare dell’età restiamo meno tempo nella fase REM.
Le 5 fasi del sonno: conclusioni
Abbiamo visto quanta importanza abbia ogni singola fase del sonno. La scarsa qualità del nostro riposo, abbassando le difese immunitarie, può portare a disturbi di varia natura. Abbiamo anche imparato come la durata e la qualità delle fasi di sonno siano di fondamentale importanza per permettere al nostro corpo di rigenerarsi e di restare in salute. È pertanto consigliato rivolgersi ad un esperto se si capisce di soffrire di disturbi del sonno.
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