
Russamento e apnee notturne: un breve sguardo alle cause e ai rimedi
Quando qualcosa ostruisce la bocchetta di un’aspirapolvere, questa emette un suono molto diverso rispetto a quando il flusso d’aria è libero da ostruzioni. Metafora calzante, vero? È quella che Gerard T. Lombardo fa del fenomeno del russamento nel suo libro Dormire per vivere. Il suono anomalo ci indica non solo che l’aspirapolvere (e quindi il nostro corpo) non svolge bene il suo lavoro, ma rischia anche di riportare dei danni. Se interveniamo in tempo sull’aspiratore, eviteremo altri problemi. Tra le problematiche relative al mondo del sonno, noi di TANHK non potevamo di certo trascurare il russamento. Altrimenti noto come roncopatia, si tratta di un fenomeno tanto diffuso quanto trascurato anche se riguarda il proprio stato di salute. E non solo: il russamento, spesso, è accompagnato da problemi di convivenza, causando vere e proprie tensioni fra la persona che russa e quella che ne condivide il letto o la stanza. Ecco qui di seguito una breve esplorazione del russamento e delle apnee notturne, sperando di fare chiarezza per lo meno sui dubbi più diffusi.
Perché russiamo?
Quando dormiamo a pancia in su, la mascella, la lingua e il palato molle si rilassano restringendo le vie respiratorie. Col passaggio dell’aria, durante l’inspirazione, i tessuti molli vibrano (facendoci russare). Se poi le stesse parti della bocca si rilassano ulteriormente, possono occludere del tutto il passaggio dell’aria, causando le famose apnee notturne. In “medichese” si parla di Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (nota con l’acronimo OSAS, Obstructive Sleep Apnea Syndrome). In Italia circa il 10% delle persone soffre di OSAS (aspetta…son quasi 6 milioni?!) ma si tratta di una percentuale solo orientativa: sono in molti a non sottoporsi agli esami indicati per diagnosticarla (oh no!). Le persone che russano non sempre presentano segni allarmanti. Una ripetuta interruzione del sonno notturno, la cefalea mattutina e un respiro affannoso sono senza dubbi degli indizi. Ma in che modo il russamento associato ad apnee notturne può portare a delle complicazioni? Oltre ai classici problemi legati alla mancanza di sonno come la difficoltà a concentrarsi e il senso di frustrazione, la roncopatia associata alla OSAS aumenta il rischio di ipertensione, malattie cardiache e ictus. Allora quali sono le terapie più efficaci per dire addio al russamento?Come smettere di russare la notte: le misure comportamentali
Tutto dipende dall’entità del problema. Dormire su un fianco, tenere sempre umida l’aria della stanza da letto e riposare ad orari quanto più possibile costanti sono delle accortezze e osservarle male non fa. Banalmente, anche tenere il naso libero e compiere lavaggi nasali può essere d’aiuto. Eppure quel che davvero può aiutare a ridurre il russamento in modo significativo resta l'educazione del paziente ovvero quell’insieme di misure comportamentali come:- seguire una dieta che riduca l'eventuale sovrappeso;
- evitare pasti molto abbondanti e un eccesso di alcolici e superalcolici nelle ore serali (deprimono il tono muscolare);
- fare esercizio fisico perché tonifica e aumenta la possibilità di respirare bene;
- curare la pulizia degli ambienti. Come suggerisce Gerard T. Lombardo nel libro sopracitato, la camera da letto è una fabbrica di allergeni: gli acari si annidano nella pelle morta e il materasso, in genere, ne è pieno. Pulire in modo regolare le lenzuola e purificare l’aria con filtri HEPA (High-Efficiency Purification Apparatus) sono due ottime abitudini;
- sempre secondo Lombardo, meglio evitare di far dormire gli animali domestici nel proprio letto.